Boccia: «sostegno al governo su Ttip e accordo di libero scambio con il Canada»
Da il Sole 24 Ore del 14 giugno «Il Ttip e l’accordo di libero scambio tra Europa e Canada sono nell’interesse del Paese e noi faremo tutto il possibile, caro ministro, nell’aiutarla in questo percorso». Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, si è rivolto così al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, all’inaugurazione della rassegna internazionale di moda maschile Pitti Uomo che si è svolta questa mattina in Palazzo Vecchio a Firenze.
L’eliminazione dei dazi sembra dunque assumere un’importanza strategica in un momento in cui l’export italiano sta mostrando segnali di rallentamento. Sul Ttip, cioè l’accordo di libero scambio Europa-Usa, i suoni restano ancora da accordare, tanto che il ministro Calenda non si è sbilanciato, limitandosi a un generico «dobbiamo conquistare lo sterminato mercato statunitense». Calenda ha però annunciato di aver scritto alla Commissione Ue per cercare di superare l’impasse che si è creata dopo la firma dell’accordo di libero scambio tra Europa e Canada che, per diventare operativo, dovrà essere recepito da 38 Parlamenti nazionali (dei 28 Paesi Ue, visto che alcuni hanno più organi legislativi).
«L’accordo col Canada è un accordo equilibrato e l’Europa deve essere in grado di applicarlo da sola, passando dal voto del Parlamento europeo ma senza richiedere la ratifica dei Parlamenti nazionali - ha spiegato Calenda in Palazzo Vecchio - Del resto l’Europa è l’area a più bassi dazi nel mondo, dove tutti possono entrare; noi non dobbiamo chiuderci, ma fare in modo che gli altri Paesi si aprano».
Il problema dei dazi che frenano l’export nella moda è stato sollevato da Claudio Marenzi, presidente di Sistema moda Italia: «Per gli abiti da uomo in lana pregiata paghiamo un dazio del 18% negli Usa - ha detto - mentre per le giacche a vento il dazio va dal 14 al 19%: facciamo appello al ministro Calenda per concludere in fretta il negoziato sul Ttip che possa eliminare questi ostacoli e ridare fiato alla nostra industria».
Un’industria cui guarda, come priorità assoluta, il presidente Boccia: «La grande questione nazionale per me è la questione industriale - ha detto - e se non ci appiattiamo sul presente, lavorando tutti insieme allo sviluppo, possiamo realizzare il grande sogno di un Paese industriale».